Il dibattito parlamentare sulla fiducia al governo non ha avuto contenuti particolarmente interessanti. Un aspetto però non è stato sottolineato dai telegiornali: gli attacchi di Villetti e di Diliberto a Veltroni. Entrambi hanno accusato il segretario del PD di aver “seppellito” l’alleanza di centrosinistra annunciando che il suo partito si sarebbe presentato da solo alle prossime elezioni. Gli oratori del centrodestra hanno avuto gioco facile nel dire che se anche il leader in pectore della (ex?) maggioranza non crede nella validità dello schieramento, significa che esso non ha futuro.
Forse la frase di Veltroni è stata una mossa “tattica”, nell’ambito della trattativa sulla legge elettorale. O forse è stata solo una uscita infelice e non voluta. In fondo Walter è segretario da pochi mesi e qualche errore è da mettere in conto, soprattutto per uno che da anni è lontano dalla contesa politica nazionale.
Ma andrebbe ricordato che Veltroni è già stato segretario dei ds, fra il 1998 ed il 2001. E nella sua scelta di lasciare il partito per dedicarsi alla città di Roma concorsero le critiche (dalemiane) per come aveva gestito il partito nel triennio. Gli si rimproverò una carenza di azione politica ed una certa superficialità, se non grossolanità, che portarono alla separazione da Rifondazione ed alla ricucitura dei rapporti fra Lega e Berlusconi. Insomma: dubbi sulle sue qualità come segretario, non proprio minimali, c’erano già stati. Fondati?
io non sono una grande fan di veltroni
si fosse presentato bersani
probabilmente avrei votato per il secondo
e probabilemente avrebbe vinto lo stesso veltroni
anche se con percentuali meno bulgare
questo perchè è il capo naturalmente designato del pd
detto questo
penso che abbia fatto bene a rilasciare quelle dichiarazioni
e penso che le abbia rilasciate in un determinato momento a ragion veduta
per scelta politica tattica
e non per un caso
bisogna spezzare il circolo vizioso in cui siamo finiti
riproporre sempre le stesse soluzioni
anche quando si sono rivelate sbagliate nella pratica
mi sembra sciocco
a tal proposito segnalo l’articolo di Lucia Annunziata
io lo trovo molto interessante
IL PROFESSORE A STALINGRADO
“La caduta o no del governo Prodi, in questa situazione, non equivale dunque solo a elezioni per un nuovo esecutivo, ma al costruirsi di uno scenario completamente diverso per il prossimo futuro. Al di là delle dichiarazioni di oggi, e persino delle stesse volontà dei vari protagonisti. Così, ad esempio, nel centro-sinistra, elezioni oggi significherebbero la discesa in campo di Walter Veltroni, con un partito tutto nuovo e a lui legato, con la voglia di «correre da solo» e nelle mani il diritto-dovere di decidere con l’attuale legge i prossimi parlamentari. Insomma una notevole sminuizione di ruolo di tutti gli attuali potenti e potentati, nonché la ratifica definitiva della leadership del sindaco di Roma. Nel centro-destra, come si vede già ora dalla pace scoppiata nelle sue file, le elezioni anticipate sgombrano il campo alla riconferma della leadership di Berlusconi. Un game over per molti, forse per troppi. Se Prodi invece continua il suo governo, la competizione per la guida della nazione rimane più flessibile, più aperta, in un certo senso dunque più «democratica», ma anche irrisolta. “
Cara Laura, invidio molto le tue certezze. La tattica di Veltroni per il momento mi sfugge, ma sto alla finestra.
non so se si tratta di incoscienza giovanile
o meno
ma non sto mai alla finestra
proprio non mi riesce
ciao
laura
il senso era: sto alla finestra per vedere se capisco la tattica di Veltroni. Tutto qui.
ma non era una critica sai…
😀
Affacciata alla finestra da troppo tempo, mi viene il mal di gola: ho disponibili una serie di integratori per migliorare le difese immunitarie.
La natura deve fare il suo corso…ma sarebbe meglio chiudere la finestra.
Ci vediamo a Filippi.
Di accuse a Veltroni ce ne sono state fin troppe. Pesantissime quelle pronunciate da Cesare Salvi. Polemica politica, si dirà. Però non ho sentito alcuno difenderlo. La Finocchiaro è intervenuta per ultima ma non ha speso neppure una parola (e ha utilizzato meno del suo tempo) per replicare a chi aveva attaccato il segretario del PD.