Ladri e puttane.

Sono passati 37 anni da quando Lucio Dalla presentò la canzone “Quattro marzo 1943” al festival di Sanremo. E sapendo che il testo aveva una connotazione autobiografica, suonava a tutti un po’ strana la strofa finale:

“E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.”

Gente del porto? Ma Dalla non è di Bologna? Ed in effetti si è poi saputo che il verso “per la gente del porto” era stato imposto in luogo dell’originale “per i ladri e le puttane”, che non si confaceva al pubblico televisivo.

Sono passati anni ed il tema, in diversa forma, è tornato alla ribalta grazie al presidente del consiglio in pectore, Silvio Berlusconi, che ha indicato alle giovani lavoratrici precarie la via della tranquillità economica: sposare un uomo ricco, portando ad esempio suo figlio.

Su come la famiglia Berlusconi abbia accumulato le sue ricchezze abbiamo un qualche indizio, riassumibile nel seguente elenco; fonte http://www.uonna.it/berlusconi-elenco-processi.htm):

Ecco un breve elenco dei processi a Silvio Berlusconi (e il loro esito):
Bugie sulla loggia P2: falsa testimonianza La Corte d’appello di Venezia, nel 1990, dichiara Berlusconi colpevole di aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla P2, ma il reato è coperto dall’amnistia del 1989.
Tangenti alla Guardia di Finanza: corruzione In primo grado condanna a due anni e nove mesi per tutte e quattro le tangenti contestate (niente attenuanti generiche). In appello prescrizione per tre tangenti (grazie alle attenuanti generiche), assoluzione con formula dubitativa per la quarta.
All Iberian 1: finanziamento illecito ai partiti In primo grado condanna a due anni e quattro mesi per i 21 miliardi versati estero su estero, tramite il conto All Iberian, a Bettino Craxi. In appello il reato cade in prescrizione, ma la sentenza recita: «Per nessuno degli imputati emerge dagli atti l’evidenza dell’innocenza».
All Iberian 2: falso in bilancio Processo caduto in prescrizione grazie alle norme sui reati societari approvate dal governo Berlusconi.
Medusa Cinema: falso in bilancio In primo grado condanna a un anno e quattro mesi (10 miliardi di fondi neri che, grazie alla compravendita, vengono accantonati su una serie di libretti al portatore di Silvio Berlusconi). In appello assoluzione con formula dubitativa (comma 2 art. 530). Berlusconi, secondo il collegio è così ricco che potrebbe anche non essersi reso conto di come, nel corso della compravendita, il suo collaboratore Carlo Bernasconi (condannato) gli abbia versato 10 miliardi di lire in nero.
Terreni di Macherio: appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio Assoluzione in primo grado dall’accusa di appropriazione indebita e frode fiscale (per 4.4 miliardi di lire pagati in nero all’ex proprietario dei terreni che circondano la villa di Macherio), prescrizione per i falsi in bilancio di due società ai quali, dicono i giudici, «indubbiamente ha concorso Berlusconi».
Caso Lentini: falso in bilancio Il reato (10 miliardi versati in nero al Torino Calcio in occasione dell’acquisto del giocatore Luigi Lentini) è stato dichiarato prescritto grazie alla legge sul falso in bilancio approvata dal governo Berlusconi
Consolidato gruppo Fininvest: falso in bilancio Il gip Fabio Paparella ha dichiarato prescritti, in base alla legge sul falso in bilancio voluta da Berlusconi, i 1500 miliardi di lire di presunti fondi neri accantonati 12 dal gruppo Berlusconi su 64 off-shore della galassia All Iberian.
Lodo Mondadori: corruzione giudiziaria Grazie alla concessione delle attenuanti generiche il reato – che in primo grado ha portato alla condanna di Cesare Previti – è stato dichiarato prescritto dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Corte di Cassazione.
Mafia: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco
Indagini archiviate, per scadenza dei termini, su richiesta della procura di Palermo.
Compravendita Sme: corruzione giudiziaria e falso in bilancio

E non è un segreto che in Italia è ormai radicata l’opinione secondo la quale l’arricchimento personale è ottenibile solamente con metodi paralegali, se non totalmente illegali. Coerentemente, il modello antropologico che ci propone il futuro capo del governo è semplice: gli uomini si arricchiscono con la frode, la corruzione, l’evasione fiscale (tanto va tutto prescritto); le donne si sposano con tali campioni in quanto benestanti ed economicamente solidi, sistemandosi a dovere. Non proprio una forma di prostituzione, ma diciamo che siamo lì, come schema di comportamento.

Non è che si possa dire che si vuole fare dell’Italia il paese dei ladri e delle puttane, ma diciamo pure che la strada è quella.

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