This entry was posted on mercoledì, 25 marzo 2009 at 6:40 pm and is filed under Giustizia, Legalità, Storia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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3 Responses to Roberto Scarpinato: l’Italia oscena.
“il Giorno” è una satira raffinatissima e feroce. I vizi e gli abusi di un mondo campato sull’ apparenza e sulla prepotenza sono presentati al lettore con toni manierati a tal punto da risultare snervanti. Ad essere messo alla berlina il mito della nobiltà.
In questo brano, tratto da “La vergine cuccia”, il Parini racconta con finta partecipazione il giorno in cui il “piede villano” del servo, dopo aver ricevuto un morso, colpisce con un calcio la “divina” cagnetta. Il servo viene allontanato e lasciato sul lastrico, mentre per le menti “aulicamente vuote” dei signorotti, la divina e vergine cucciola ha avuto giustizia.
Ahi fero giorno! allor che la sua bella
Vergine cuccia de le Grazie alunna,
Giovanilmente vezzeggiando, il piede
Villan del servo con gli eburnei denti
Segnò di lieve nota: e questi audace
Col sacrilego piè lanciolla: ed ella
Tre volte rotolò; tre volte scosse
Lo scompigliato pelo, e da le vaghe
Nari soffiò la polvere rodente:
Indi i gemiti alzando, aita aita
Parea dicesse; e da le aurate volte
A lei la impietosita eco rispose;
L’empio servo tremò; con gli occhi al suolo
Udì la sua condanna. A lui non valse
Merito quadrilustre: a lui non valse
Zelo d’arcani ufici. Ei nudo andonne
De le assise spogliato onde pur dianzi
Era insigne a la plebe: e in van novello
Signor sperò; ché le pietose dame
Inorridìro; e del misfatto atroce
Odiàr l’autore. Il perfido si giacque
Con la squallida prole e con la nuda
Consorte a lato su la via spargendo
Al passeggero inutili lamenti:
E tu, vergine cuccia, idol placato
Da le vittime umane, isti superba.
Nota: forse la dama, padrona della Vergine Cuccia, insieme con i suoi cicisbei, applicava un codice culturale generalista/ambientalista in cui l’uso della cocaina non era sanzionato, bensì tollerato allegramente.
A parte gli scherzi, il libro non l’ho letto, ma la presentazione è sconvolgente. Se penso a tutte le giustificazioni che ci sono sui libri di storia per il coinvolgimento( e la caduta) di Giolitti su scandalo banca romana…in effetti quello è stato l’inizio del romanzo criminale!
io ce l’ho ma ho sfogliato solo qualche capitolo. penso, con amarezza, di essere stato io stesso disattento sulla nostra storia recente. ora cerco di recuperare e invito tutti a farlo, usando il blog.
“il Giorno” è una satira raffinatissima e feroce. I vizi e gli abusi di un mondo campato sull’ apparenza e sulla prepotenza sono presentati al lettore con toni manierati a tal punto da risultare snervanti. Ad essere messo alla berlina il mito della nobiltà.
In questo brano, tratto da “La vergine cuccia”, il Parini racconta con finta partecipazione il giorno in cui il “piede villano” del servo, dopo aver ricevuto un morso, colpisce con un calcio la “divina” cagnetta. Il servo viene allontanato e lasciato sul lastrico, mentre per le menti “aulicamente vuote” dei signorotti, la divina e vergine cucciola ha avuto giustizia.
Ahi fero giorno! allor che la sua bella
Vergine cuccia de le Grazie alunna,
Giovanilmente vezzeggiando, il piede
Villan del servo con gli eburnei denti
Segnò di lieve nota: e questi audace
Col sacrilego piè lanciolla: ed ella
Tre volte rotolò; tre volte scosse
Lo scompigliato pelo, e da le vaghe
Nari soffiò la polvere rodente:
Indi i gemiti alzando, aita aita
Parea dicesse; e da le aurate volte
A lei la impietosita eco rispose;
L’empio servo tremò; con gli occhi al suolo
Udì la sua condanna. A lui non valse
Merito quadrilustre: a lui non valse
Zelo d’arcani ufici. Ei nudo andonne
De le assise spogliato onde pur dianzi
Era insigne a la plebe: e in van novello
Signor sperò; ché le pietose dame
Inorridìro; e del misfatto atroce
Odiàr l’autore. Il perfido si giacque
Con la squallida prole e con la nuda
Consorte a lato su la via spargendo
Al passeggero inutili lamenti:
E tu, vergine cuccia, idol placato
Da le vittime umane, isti superba.
Nota: forse la dama, padrona della Vergine Cuccia, insieme con i suoi cicisbei, applicava un codice culturale generalista/ambientalista in cui l’uso della cocaina non era sanzionato, bensì tollerato allegramente.
A parte gli scherzi, il libro non l’ho letto, ma la presentazione è sconvolgente. Se penso a tutte le giustificazioni che ci sono sui libri di storia per il coinvolgimento( e la caduta) di Giolitti su scandalo banca romana…in effetti quello è stato l’inizio del romanzo criminale!
io ce l’ho ma ho sfogliato solo qualche capitolo. penso, con amarezza, di essere stato io stesso disattento sulla nostra storia recente. ora cerco di recuperare e invito tutti a farlo, usando il blog.